Il primo dono
E’ quasi Natale e a Cesena che freddo che fa, parafrasando la traduzione italiana di More than Words.
Gia’ molto piu’ delle parole. Tempo di Natale, anzi tempo di Avvento e quindi tempo di regali, di offerte speciale, di corsa al buono sconto, di caccia all’affare del secolo. Eppure, perche’ a Natale facciamo i regali? Perche’ in generale facciamo i regali? Una risposta che mi piace sempre molto è pensare che ci si scambiano i regali perchè c’è un compleanno da festeggiare, anche se in questo caso dimentichiamo poi di invitare il festeggiato. Qual e’ il primo dono che hai ricevuto a Natale? Qual e’ il primo dono che i tuoi genitori, si’ loro o chi per loro, ti hanno fatto nel primo tuo primissimo Natale di qualche anno fa? Niente wish list su #Amazon, niente #zalando, niente #yoox. Niente #mediaworld che “ha il regalo giusto per te”, niente #cinepanettone.
Regalo, dono, farsi dono. Eppure il concetto del dono e della gratuità è sempre più lontano dalla nostra mentalità: se si fa un regalo si pensa subito al perchè al per come e al contraccambio. Gratuità deriva da grazia e come cita l’etimologia “senza aspettazione di compenso”. Si pensa sempre che la gente abbia secondi fini perche’ le persone sanno solo misurare e non più accogliere. La gente si arroca dietro ai numeri: quanto, vali, quanto hai preso, quanti followers, quanto e’ costato il tuo regalo, quante ore la nonna ti ha aiutato in più, quante volte hai fatto questa o quella cosa. Bilance, bilanci, pesi e misure.
Eppure basterebbe cosi’ poco.
Pasquale dice che la Messa è semplicemente “un essere capaci di stare insieme, attorno a una Persona, con qualcosa da mangiare che costi poco”. Gia’ ci sarebbe da pensare sull’ “essere capaci di stare insieme”. Perche’ il problema qui è sempre cercare di dimostrare di essere e quindi..siamo capaci di stare insieme solo nella misura in cui appariamo. In un modo o nell’altro.
Eppure basterebbe cosi’ poco.
Il nostro mondo ti dice: “sei felice solo se ti realizzi”
E’ vero, ma tu vai oltre, quando ti sei realizzato dona la tua vita.
Mi permetto di citare un testo, Il primo dono – Richard Paul Evans – fuori catalogo da più di cinque anni, probabilmente perchè il suo messaggio è ampiamente fuori catalogo.
Il primo dono era l’amore. L’amore di un genitore. Puro come la prima neve. Perchè Dio amò così tanto i suoi figli da mandarci il suo unico Figlio. E finchè la terra vivrà quel messaggio non morirà mai. Anche se il vento freddo della vita può portare il gelo nel cuore degli uomini, quel messaggio da solo, proteggerà il cuore dalle tempeste della vita.
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