Chi c’è nel tuo presepe?
Proviamo a vedere chi c’è in questo Natale:
1. Maria di Nazareth
2. Giuseppe il falegname
3. i pastori
4. i Magi
1. La candidata è Maria, una ragazza con i suoi sogni, il suo lavoro, il suo fidanzato.. e un giorno.. salta tutto per aria. E Maria ha questa vena di follia per rispondere alla follia di Dio. Cioè.. adesso voi andate a casa, aprite la porta e trovate un angelo. L’angelo fa una domanda, c’è un attimo di silenzio.. immaginatevi questa storia da film.. voi cosa avreste detto? Mi sa che ho bevuto troppo.. mmmh, domani alla stessa ora va bene? Ripassi? Chiamo il mio consulente. E il problema è che Maria dice di sì. Lo accoglie, lo fa nascere, gli insegna a camminare, gli cambia i pannolini. L’evangelista Luca per 3 volte diceva che Maria “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”. In greco il verbo usato e’ “sunballo” che significa “mettere insieme”… Maria cercava di mettere insieme tutte queste cose. Maria ci insegna questo atteggiamento del mettere insieme le cose.
2. Ma anche Giuseppe il falegname… una moglie così e un figlio così… “Signore Dio dell’universo.. io volevo fare armadi e credenze… Proviamo a pensare a che quarto d’ora deve aver passato Giuseppe. Immaginate? La notte di Giuseppe… Mi viene in mente solo la notte dell’Innominato. Giuseppe è dilaniato da due sentimenti: la gelosia e la pietà. Cosa doveva fare? Beh l’indomani si sarebbe dovuto alzare, andare dal rabbino e dire “Sai hai presente Maria..? ah si’ auguri! No, guarda quello non è mio figlio”. Il rabbino secondo l’atorà avrebbe dovuto prendere 10 adulti, andare da Maria e lapidarla sul posto. Però Giuseppe è giusto e decide di salvarla “divorziando” da lei. Giuseppe sogna un angelo che gli dice: “vai tranquillo, Dio ti ha rubato la ragazza”, “Non c’è problema..”. Giuseppe crede al sogno. Noi non crediamo più ai sogni. E cede al corteggiamento di Dio. Il suo amore diventa concretezza, dono di sé e non rinuncia di sé. Giuseppe ci insegna ad accogliere il Natale con senso di giustizia: agire con correttezza, ma con il cuore. Non si ferma all’apparenza. Penso a Maria e Giuseppe.. le volte che si sono guardati e si sono detti.. “e mo’ cosa facciamo?”
3. I pastori.. Non erano li’ a preparare la farina.. a filare… i pastori erano considerati tra i più iellati, malpagati.. La gente considerava i pastori la categoria più infima. L’angelo appare solo ai pastori: “per voi è nato il Salvatore”. Dio sceglie loro, ribaltando la prospettiva del mondo di allora. Dio dà loro un segno.. e che segno gli dà? Una mangiatoia.. chiaro no!? Pastori… mangiatoia, che cosa gli vuoi dare.
Se erano idraulici probabilmente dava loro un rubinetto. Perché Dio è lì, è lì dove sei tu, non altrove. È lì sulla scrivania del tuo ufficio, in macchina di fianco a te. Perchè se non lo riconosciamo nel nostro quotidiano non lo riconosciamo affatto. E Maria e Giuseppe si stupiscono..dice la scrittura. Insomma Maria ha appena partorito, Giuseppe è lì che pensa a dove trovare da mangiare, è successo tutto nella mangiatoia e bussano alla porta: gli zingari. E anche qui Maria, medita queste cose nel suo cuore. Noi non abbiamo più questo sguardo di fede. Matteo continua: “E tornarono sui propri passi glorificando Dio”. Tornano al loro lavoraccio. La loro vita non è affatto cambiata.. e noi abbiamo questa idea di magia.. che saremmo felici se cambiassero delle condizioni.. Noi ragioniamo con i “se”. Ma Natale ci dice che non e’ vero che “se avessi un altro lavoro” “se vivessi da un’altra parte” e “se avessi queste cose” sarei felice. La felicità consiste nell’accorgersi che Dio abita dentro di noi. Io posso fare il presidente della repubblica, o il muratore, ma sono felice uguale se scopro che Dio mi ama nella mia difficoltà.
4. I magi.. dai questi sono proprio una favola.. eppure c’era questa scienza che ad eventi astronomici corrispondevano a eventi storici (Barbanera consiglia..no non è l’oroscopo). C’è stato qualcosa che li ha spinti a dire è nato un re in Israele. Doveva essere una congiunzione avvenuta nel 6 a.C. non una cometa. I magi la vedono e siccome e’ Sopra Israele vanno da Erode. “Scusi dove è il re?” “Eccomi” “No l’altro”. Vi immaginate Erode?!? Un momento chiama i sommi sacerdoti:“Allora Messia.. dove.. quando.. dove”. “Beh quando l’hanno detto adesso”, “Si’, ma dove” “a Betlemme.. profezia di Michea perché Betlemme era città di Iesse papà del re Davide”. I magi escono di lì turbati e si mettono a cercare.
- Maria è quella dell’atteggiamento del meditativo.
- Giuseppe è l’icona dell’atteggiamento del concreto del giusto, del sognatore quello che crede ai sogni.
- I pastori sono il segno dell’umanità ferita.
- I magi sono l’immagine dei cercatori di verità.
Se noi qui dentro ci dessimo un quarto d’ora di Natale, prima di Natale… com’è quest’anno.. un po’ Maria, un po’ Giuseppe, un po’ magio… ho voglia di cercarti, mi sento un po’ pastore perché un po’ bastonato, ma non sono solo.
(cit. da testi e conferenze di Paolo Curtaz http://www.paolocurtaz.it/)
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