Ripescato dal Baule – Il mio grosso grasso matrimonio croato – SECONDO GIORNO

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E fu sera e fu mattina. SECONDO GIORNO

Sabato mattina. Start up delle operazioni di dressing and making up. La
licia inizia il set up estraendo dal trolley il necessaire che come previsto
comprende tutto. Che spettacolo!
No perche’ non sia mai che poi uno sbaglia l’abbinamento.
Se io ho preso su l’unica borsetta beige, la licia me ne ha prese su altre
tre di forma, dimensione e sfumatura beige diverse. E sta insistendo perche’
ne prenda su due.. Una per la chiesa, una per il ristorante. No perche’ la
piccola va meglio per la cerimonia.
Ora: io non vorrei sembrare materialista e troppo schematizzante, ma dentro
cinque cm di borsetta devo infilarci:
-cell
-un fazzoletto (da usare con parsimonia, perche’ un pacco non e’ previsto
dalle procedure)
-contenitore lenti a contatto (perche’ ho sentito dire che in questi
matrimoni croati si arriva al mattino del giorno dopo e onde evitare di
arrivare all’alba con gli occhi del pescepalla dell’acquario di nemo,
necessito di cambio lenti-occhiali al primo pit stop della sera)
– occhiali (di cui sopra)
– un aulin
– un cerotto (eh eh scarpe col tacco..)
– vvee.
Insomma inizia il tetris della borsa a matriosca.
Finalmente si fa l’ora di andare a casa della sposa. Perche’ qui funziona
cosi’.
Appuntamento alle due a casa della sposa. Tutti. Cioe’ tutti quelli dalla
parte dello sposa.
Dopo circa due ore in cui la sposa e’ costretta a stare dentro casa mentre
tutti gli invitati fuori fanno bisboccia con gli amici del catering, arriva
lo sposo.
E siccome poi questo non e’ uno sposo qualunque, l’arrivo e’ in grande
stile. Si’ perche’ qui stiamo parlando di quello che nell’italia dei vip e
del gossip e’ il matrimonio del calciatore. Ahime’ si’. Da quando lo
conobbi, sei anni or sono, mi sono fatta molte domande e quando petra mentre
si vestiva mi ha detto: “I don’t know what I’m doing” avrei voluto
rispondere “I don’t.. too”, ma temo non sarebbe stato d’aiuto.
Anche perche’ lei con le veline non ha proprio nulla a che fare.. E’ laureta
in economia, parla correntemente tre lingue e porta avanti l’impresa di
famiglia.
Cmq.. La tradizione balcanica vuole che prima della cerimonia in chiesa ci
siano queste 4 infinite (nda) ore di festa in cui la sposa esce di casa e
prende parte alla festa solo con l’arrivo dello sposo, il quale non e’ che
arriva saluta e la sposa esce. No. Troppo facile.
Lo sposo arriva e contratta la sposa con genitori. Si’ si’ se la deve
comprare.
E io che pensavo che la frase di Petra di ieri “Josip has to buy me” fosse
solo modo di dire che dovendo passare dall’inglese fosse stato cosi
parafrasato.
E invece no. Lui arriva e se la compra.
Sulla porta di casa c’erano uno sproposito di banconote.
Paese che vai usanze che trovi.
Arriva lo sposo. Che essendo calciatore della squadra di massima categoria
di zagabria e’ preceduto da un bandierone tre metri per due con
sbandieratore annesso che non smettera’ di sventolarla fiero nemmeno in
chiesa. Cosi’ ecco spuntare dal vicinato le facce dei bambini
autoctoni..insomma per loro e’ una star.. Un po’ come se sei a milano e si
sposa un calciatore del milan.
Ma fermiamoci qualche minuto a contemplare gli invitati. Come si va vestiti
ad un matrimonio balcanico??
Avendo avuto una risposta ieri probabilmente la licia non sarebbe stata
costretta a prendere su il baule delle grandi occasioni.
Tutte le fanciulle indossano abito chi lungo a cascata chi corto a
palloncino. Obbligatorio il tacco da dieci. La sposa da undici.
Il mio reportage fotografico rendera’ onore a tanta arte di trampoleria.

Ma chi intrattiene il tutto? L’immancabile piano bar. Tre suonatori di
mandole, ukelele e contrabbasso trascinano il grande pubblico dell’occasione
nell’intero repertorio di canti popolari balcanici. Due ore ininterrotte di
canti popolari. Vuoi parlare con qualcuno? Col cavolo! Ti attacchi! O canti
o sei out. Qui funziona cosi.
Giusto per arrivare tutti belli freschi in chiesa.. Gran parte della gente
sta puntellata in giardino con scarpe in mano (anche perche’ visto il tacco
arerebbero il terreno in due e due quattro) e ha probabilmente gia’ prodotto
coltivazioni di basilico, funghetti trifolati, timo e maggiorana.

E’ il momento ai andare in chiesa. Ma prima spendiamo due parole sulla
figura del testimone.
Ecco. Si’. Innanzi tutto il testimone e’ uno solo per parte. E c’e’ un
motivo! il testimone e’ il cane da guardia. Si il pastore tedesco dello
sposo e della sposa. E’ l’unico a poter fare foto con gli sposi e li segue
ovunque. Gli tiene il bouquet, il velo, sta in macchina con gli sposi. Ecco
perche’ e’ uno. Se no poi ci vuole il pulmino.

Arriviamo in chiesa e’ davanti c’e’ gia’ una macchina d’epoca agghindata con
il classico just married. Non si sono ancora sposati e sono just married.
Forti questi croati.. Fanno tutto prima.. Anche le sorprese.. Tutto prima..
E invece.. Invece entriamo in chiesa e ci sono altri due sposi!! Naaaa
Adesso compare il cartello ‘scherzi a parte’.
Siccome le uniche ad essere stupite siamo io e la licia deduciamo che qui
deve essere normale.. Via una coppia di sposi, avanti un’altra!
E di fatto finita la cerimonia, usciamo noi e..avanti un’altra coppia! Che
sia la giornata dei matrimoni?? Qui si decide un giorno al mese e ci si
sposa tutti quel giorno.
Economia canonica insomma.
Chiesa anni 50, fiori anni 50 (tutti gli addobbi e il bouquet della sposa
sono con la brillantina), temperatura 50 gradi.. panche anni 50. Tutte di
velluto.
Merda.
Beh cosi’ completiamo la gamma di coltivazione di piante aromatiche.

Ehi qui dicono ancora “lo sposo puo’ baciare la sposa”! Spettacolo!!!
Usciamo dalla chiesa e prima che mi renda di quello che sta per succedere,
vedo la licia che ingrana la quarta e va verso il testimone dello sposo. Si
piazza davanti a sto ragazzotto alto due metri e con l’indice puntato gli fa
“senti tu assomigli a celentano”.


Non puo’ averglielo detto davvero.
Perche’ in questi casi non si apre l’asfalto da sotto??
Bisognerebbe parlare con gli ingegneri che fanno le strade. Dovrebbero
prevedere un sensore “figure di merda” attivabile, non so con un passo di
tip tap. Con un segno convenzionale. Cosi al momento opportuno, basta un
semplice tacco punta et voilat, l’asfalto si apre vai sotto due minuti e poi
passato tutto torni su.
Da brevettare.
il testimone che ovviamente parla solo croato la guarda con la faccia a
punto interrogativo. E lei, non paga, prova a rispiegarglielo sillabando e
corredando il tutto con la mimica. Uno spettacolo indecente. Intanto sono
sopraggiunti pure amici del ragazzo ad assistere al curioso siparietto.
Giuro che la lascio li’

Cambio degli sposi. Noi si va all’hotel per la festa. Festa prima e festa
dopo. Sono in bolgia persa questi croati.

Ora siamo a cena. La signora davanti a noi ci ha tradotto il menu.
La torta e’ a meta’ della cena. Dopo la torta iniziano gli arrosti.
Sono spacciata. Non esco viva.
La signora ha anche detto che si finisce intorno alle 3 di mangiare.
Merda.

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