Ripescato dal baule – il mio grosso grasso matrimonio croato – PRIMA PARTE
Questo e’ la mia telecronaca di un matrimonio croato a cui ho partecipato nel 2008 con la nonna.
Se il buongiorno si vede.. Dalla sera prima.
Primo giorno di viaggio.. Tutto e’ cominciato con le valigie. Si’ la preparazione delle valigie. Che uno poi dice: “sto via due giorni, basta lo zainetto dell’invicta”. E invece no. Quando la licia impiega circa un’ora solo per scegliere il tipo di valigia gia’ capisci che non sara’ facile. E quando alle due di notte e’ ancora in giro per casa a decidere se e’ meglio la maglia marrone o quella blu, che proverbialmente va su tutto, ti deve venire quel minimo di dubbio che perlomeno nel suo bagaglio ci deve essere un capo per ogni eventuale minima variazione climatica. Poi sicuramente ha preso su trucco e parrucco, ago e filo perche’ non si sa mai e moonbut perche’ anche se siamo a giugno la perturbazione dall’antartide e’ sempre in agguato. Sveglia presto. Si parte. La prima tratta implica treno cesena-bologna. Niente di più’ facile. Eppure ci pensa un affabile bigliettaio della stazione a dare la sua pennellata di colore a quella che gia’ si preannuncia una giornata dalle infinite sfumature. “Due biglietti solo andata per bologna, grazie”. Vedendo sul display “10 euro”, la licia ne porge 50. Beh a inizio viaggio tutti devono cambiare i soldi. Il bigliettato con questo gran sorriso, gli occhi ancora chiusi e il cervello probabilmente ancora in modalita’ provvisoria, sgrana il resto in monete da due euro. Ora: va ben, lo ammetto poteva andare peggio, se ci restituiva 40 euro in monete da 50 cent avremmo dovuto procurarci un secondo bagaglio a mano, ma venti monete da due euro mi sembrano davvero impegnative. Va bene. Due trolley, due borse e una sacca con quaranta euri in monete da due. Cosi’ magari se sul treno si trova da fare un monopoli, i soldi son gia’ distribuiti. Aereoporto di bologna. Sor-volando che lo stanno ristrutturando e quindi i gate(s) sono sparsi su due edifici con cantieri aperti nel mezzo e che ti ci vuole il tom tom solo per capire dove sei, trascino la licia di fronte ad un display in attesa che compaia il nostro volo. Qualche minuto e il desiderio e’ esaudito. C’e’ chi strofina lampade, c’e’ che come un pirla fissa spasmodicamente il monitor dei voli in partenza. Io ovviamente seconda categoria. Economy. Insomma, appare a video il bramato bologna-zagabria che per gli amici e’ bol-zag e invece del gate lampeggia un simpatico “CANCELLATO” tutto bello maiuscolo che si alterna ad un “CANCELLED”. Giusto per essere precisi (Nda). … … Raccolta in un minuto di silenzio mi vedo gia’ di dover tornare in ufficio, mentre la licia che gia’ in un nanosecondo ha pensato che avendo io comprato i biglietti su internet siamo state truffate (persone sopra i 50: internet uguale truffa, nda), sta gia’ avvisando polizia, carabinieri, guardia di finanza, coro degli alpini, agip, anas, aiscad e autostrade per l’italia… Sicome pero’ in fondo al tunnel c’e’ sempre una luce e, come dice l’eli o e’ il tunnel o e’ il tir che ti sta venendo incontro, decido di mantenere la calma e cercare il punto informativo. Con una scimmia sulla spalla destra, una carogna appollaiata sul trolley e la licia dietro mi avvio verso l’ufficio informazioni che, se per caso fosse venuto qualche dubbio al mio amico lettore, e’ ovviamente nell’altro padiglione. Quindi: uscire, attraversare il cantiere aperto, salutare i muratori, fare due capriole, passare nell’ordine da: vicolo stretto, vicolo corto e parco della vittoria e arrivare al punto informativo, sempre ben nascosto come la legge di murphy richiede. Per fortuna la luce era l’uscita e non il camion. Due affabili signorine in piena gestione emergenze gia’ alle otto della mattina ci comunicano che il volo e’ annullato davvero. Ma pensa te. E io che per un attimo ho avuto il dubbio che qualcuno avesse voluto farmi uno scherzo scrivendo “cancellato” sui display di tutto l’aereoporto. Ben allenata con la signorina rottermaier (maltoni e co., nda) mantengo la calma fiduciosa che dopo tale ovvieta’ mi avrebbero anche aiutato a capire come muovermi. E per fortuna e’ cosi. Giusto un paio di rimpalli tra un ufficio e l’altro per essere proprio certi che siamo in italia e quindi un po’ di sana burocrazia non guasta mai e poi la signorina ci comunica che abbiamo dieci minuti per fare check in e salire su un volo per vienna che parte due tre ore prima del nostro ex volo e arriva a destinazione un’ora dopo. Che spettacolo. Beh piuttosto che niente e’ pur sempre meglio piuttosto, come insegna la saggezza popolare. Ci rifanno i biglietti giocandosi nell’ordine: aiuto del pubblico, aiuto da casa, aiuto della torre di controllo (il tutto perche’ non sapevamo per quale compagnia farci il biglietto). Schivando i vari gate(s) come in un flipper gigante arriviamo al nuovo designato che ovviamente e’ gia’ chiuso, ma essendo stati informati della nostra aggiunta gia’ ci chiamavno per nome. Una grande famiglia insomma. In attesa di salire sul velivolo ho ancora il cell acceso e mi vibra la tasca. Sul display lampeggia un numero con prefisso 02. Milano. In un attimo mi vedo al telefono con la maltoni. No dai come fa ad avere il mio numero non scherziamo. Siccome amo il rischio decido di rispondere. … … “Buongiorno signora ceredi parla expedia…” (Ehi ma allora non e’ un sito e’ una persona!!!) “Volevamo dirle che il suo volo e’ stato annullato..” Pensa te.. Come sarebbe stato saperlo prima.. Cosi’ se magari avessi avuto ancora il dubbio che davvero volessero farmi uno scherzo, adesso ero proprio certa che lo avessero cancellato… Apprezzata cmq la telefonata della signorina expedia, saliamo sul modellino dell’aereo. Si’ perche’ secondo me non era quello vero.. Posto sull’ala. La licia inizia: “vedrai che qui si sente tutto, viaggeremo malissimo, senti che rumore”. Pilotaaaaaaaa posso tenere acceso l’iPooood??? La preeeeegooooo. Arriviamo a vienna sulle note di mozart. Chissa’ poi perche’ queste compagnie aeree devono sottolineare in ogni modo la loro nazionalita’. Che uno poi lo capisce dal nome (“austrian”) di cosa si tratta, mica c’e’ bisogno di colorare le hostess di rosso, mettere su mozart e fare tutto a forma di palla del celebre musicista. Che poi succede che la licia mi salta fuori con “cati ma secondo te c’era bisogno che si mettessero anche le calze rosse?? Sembra di stare in cina”. (Si veda quella storia: sopra i 50 anni, rosso uguale cina, nda). “No, mamma tranquilla adesso chiamo lo stilista della compagnia aerea e glielo faccio presente, che non sia mai che uno poi si sbaglia e pensa di essere arrivato in cina perche’ vede tutto rosso anche se non ci sono ideogrammi e migliaia di persone con gli occhi a mandorla”. Troppo divertente viaggiare con la licia!!! Insomma, scaliamo e raggiungiamo il nuovo gate. La licia e’ preoccupata: “cati sei sicura che sappiano che devono spostare i nostri bagagli sul nuovo aereo?? Secondo me ce li perdono”. Si’ perche’ l’ottimismo e’ il profumo della vita. “Tranquilla ma’, adesso chiamo gli omini dei bagagli e glielo spiego”. Arriviamo finalmente a zagabria e i bagagli con noi. E’ un caldo tropicale, qui e’ gia’ estate piena, sono le 4 del pomeriggio e sono 32 gradi all’ombra. La licia mi confessa di aver preso su la maglia lana. LO SAPEVOOOOOO!!!! Per via di quella storia della corrente polare… A casa di petra mamma iasna ci ha preparato il pranzo: un pentolone di MACCARONI che noi in Italia faremmo per venti persone e…. Un intero agnello al forno. Che non e’ tanto per la dieta (merda!!), ma per il caldo e l’orario. A seguire circa 20 tipi (e non scherzo) di dolci che da noi sono di sofisticata pasticceria e tutti fatti a mano. Petra sembra cogliere la preoccupazione sul mio volto e dice in inglese convinto: “tranquilla domani ce ne saranno molti e molti di più…”. Adoro i matrimoni croati!!!! Ora, come dice sempre Petra, I’m such of jam that I can’t stay in bread”.. Sono in hotel e fuori diluvia cats and dogs. Domani probabilmente in questo mix di afa e umidita’ avro’ un gatto centrifugato al posto dei capelli, ma e’ il bello di essere made in italy in un croatian wedding! Have a nice trip. Dal vostro inviato Cate
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